L’arbitro internazionale Daniele Orsato è intervenuto alla riunione tecnica dell’11 novembre presso la Sezione di Portogruaro.
Orsato, che ha risposto ad un invito del Presidente di Sezione Luca Vian, era accompagnato da Natalino Tagliapietra, componente del Settore Tecnico dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA) e già Presidente della Sezione di Schio, sua Sezione di provenienza.
L’internazionale, che dirige in Serie A dal 2006, ha voluto ricordare i trascorsi in regione e in Commissione Arbitri Nazionale Serie D (CAN D) insieme al Presidente di Sezione Vian, il quale, dal canto suo, lo aveva presentato come “il migliore arbitro al mondo degli ultimi anni”.
Arbitro di poche parole in campo, Orsato si rivela un grande comunicatore e un motivatore eccellente quando si rivolge ad una platea di giovani fischietti: l’attenzione alle sue parole è stata testimoniata dal silenzio quasi religioso con cui la platea lo ha ascoltato per oltre un’ora e mezza, certamente segno della sua personalità, ma anche della semplicità e pragmaticità del suo approccio. Nel corso del suo intervento, Orsato ha ripercorso la propria storia arbitrale, che si snoda sui cardini fondamentali di determinazione, preparazione atletica e tecnica.
Determinazione si evince, ad esempio, quando, a 16 anni, dopo la prima lezione al corso arbitri, dice alla madre e al fratello: “Arriverò in serie A in 16 anni da ora”, periodo che in Sezione gli era stato indicato come fisiologicamente minimo per arrivare in Serie A, e invece ce la fa solo in 13! Commosso il momento nel quale ha ricordato questa promozione in Serie A: “Ero su un’impalcatura ed eseguivo dei lavori elettrici esterni, installavo dei fari, mi pare. Squilla il telefonino e sento: ‘Complimenti Orsato, sei andato in Serie A. Ci vediamo a Sportilia’. Era Gigi Agnolin”.
L’aspetto della preparazione atletica intensa emerge quando racconta di essersi allenato in ogni serata, anche dopo una faticosa giornata di lavoro, sotto ogni condizione di tempo, che sia in strada, al campo parrocchiale o al polo di allenamento.
La componente della competenza tecnica risalta, invece, quando l’internazionale afferma che il ripasso delle Regole è un aspetto continuativo della vita dell’arbitro, da perseguire sistematicamente riservando anche spazi della giornata o sfruttandone i momenti più vuoti. E a proposito di preparazione tecnica, Orsato ha mostrato episodi dai campi di Serie A, coinvolgendo nell’analisi gli arbitri presenti. Significativa la disamina di un’azione d’attacco e di come il provvedimento disciplinare possa cambiare dall’espulsione all’ammonizione e tornare di nuovo all’espulsione nell’arco di soli quattro secondi, in base alla dinamica di gioco.
Determinazione, allenamento e competenza tecnica: si tratta probabilmente dell’impasto base di cui dev’essere fatto ogni buon arbitro ma che, dai racconti e dall’esperienza di vita di quello che è uno degli arbitri più in vista e più acclamati a livello internazionale, assume una valenza e una consapevolezza nuove, che si arricchiscono di una chiara marca motivazionale verso i più giovani: “Ricordate che magari non diventerete tutti grandi arbitri, ma un grande arbitro è dentro ciascuno di voi”.
Orsato ha donato alla Sezione di Portogruaro una sua maglia ufficiale, la rossa, su cui ha apposto al termine della riunione una dedica speciale agli amici granata e il pallone di gara di un incontro recente di Serie A, anch’esso autografato a suggellare una serata che resterà indimenticabile per i fischietti della città in riva al Lemene. All’incontro erano presenti anche il Componente del Comitato Regionale Arbitri (CRA) del Veneto Danilo Campaner e una folta delegazione di associati delle vicine Sezioni di San Donà di Piave e Pordenone, capitanate dai rispettivi Presidenti.